La dieta perfetta per la salute (e per salvare il pianeta)

Le ricette necessarie per preservare la salute del pianeta e dei suoi abitanti.

Una commissione internazionale di scienziati sollecita un cambiamento nell’alimentazione e nell’agricoltura per evitare 11 milioni di morti premature e i drammi legati alle mutazioni climatiche.
Secondo un articolo apparso sulla la rivista scientifica The Lancet, tra le misure da adottare ci sono quella di ridurre il consumo globale di carne rossa e zucchero e di raddoppiare l’assunzione di frutta, verdura, pesce, legumi secchi, cereali integrali e noci e, in pratica, riservare la carne per le occasioni speciali.

Si tratta solamente di alcune delle ricette necessarie per preservare la salute del pianeta e dei suoi abitanti.  È ormai appurato che il nostro pianeta ha un problema: l’insostenibile modello di consumo che l’uomo ha iniziato a sviluppare dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. “È urgentemente necessaria una radicale trasformazione del sistema alimentare globale”, avverte un panel internazionale di 37 esperti provenienti da 16 paesi – raggruppati nella commissione EAT-Lancet che per tre anni ha lavorato per sviluppare un modello di dieta sana per l’uomo e per il pianeta, e le cui conclusioni vengono ora rese note.

Sebbene la popolazione del pianeta sia in forte aumento, gli esperti assicurano che tutti possono essere nutriti e che i cambiamenti ipotizzati potrebbero prevenire 11 milioni di morti premature all’anno legate al cibo. Nonostante vi siano differenze nella dieta a seconda del Paese e dell’area geografica – in Indonesia e in Africa occidentale, ad esempio, vengono consumate quantità molto ridotte di carne e latticini, a differenza del Nord America -, il rapporto degli esperti rileva che nel mondo il consumo di carne rossa, patate e uova è troppo alto, con conseguenze anche sul clima.

Per contro, la commissione propone una dieta ideale, basata su 2.500 calorie al giorno, e suggerisce che solo 30 di esse derivino da carni diverse dal pollame: equivarrebbe, ad esempio, a consumare un piccolo hamburger di vitello alla settimana. Ciò ridurrebbe, da un lato, il tasso di obesità e patologie associate, come diabete e problemi cardiocircolatori e, dall’altro, il rischio di alcuni tipi di cancro, come quelli che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) ha associato a carni rosse e trasformate.

Attualmente, soprattutto in Occidente, il consumo eccessivo di carne rossa, alimenti trasformati e raffinati comporta rischi per la salute maggiori di quelli causati da sesso non sicuro, alcol, droghe e tabacco messi insieme.